lettera numero 2

Buon compleanno piccola mia.

È il secondo dal tuo atterraggio sulla terra e quest’anno lo festeggiamo proprio in stile alieno.

E infatti siamo in una stanza di ospedale e tu mi fai l’occhiolino. Purtroppo non è la voglia di giocare, ma la febbre alta che danza con Mister E. Li hai invitati tu? Io sicuramente no.

È stato un giorno carico di emozioni. Una mattina difficile iniziata alle 3,30. Ma poi Marti e il tuo papà di nuovo con noi e con un bel palloncino da parte dei nonni. Una coccola inaspettata dalla dolcissima infermiera del reparto: un regalo per te.

Non poteva non commuovermi e farmi pensare, una volta ancora, che tu hai tante mancanze, ma hai la forza di calamitare tanto affetto attorno a te. E, senza che tu ti offenda, non possiamo certo dire che dipenda dalla tua innata simpatia, visto che non sorridi mai.

Poi è arrivato il difficile, la parte dolorosa dell’essere la tua mamma. Il motivo per cui siamo qui e non al mare o in piscina a festeggiare. La tua sindrome, il tuo pianeta e il  tuo cocciuto disinteresse al mondo che ti circonda.

Visite e valutazioni, alle quali rispondere che no, non credo tu mi riconosca; no non credo tu sappia distinguere la mia voce tra le altre, che non credo faccia differenza per te, se in braccio sono io a tenerti e cullarti o un altro. Un lungo elenco di tutti i tuoi non, di nuovo, ancora, sempre uguale, sempre lo stesso.

Franci questa è veramente la parte più difficile da sopportare, perché mettersi davanti a uno specchio non è facile: costringe a osservare la realtà.

Devi avere tanta pazienza ancora con me, sto cercando di imparare, giorno dopo giorno, e prima o poi vedrai c’è la farò. Facciamo un patto però, ogni tanto provaci anche tu.

Tanti auguri mia piccola e ostinata aliena, sei il mio amore grande.