Diari

Il mio primo acquisto dopo l’esito positivo del test di gravidanza è stato, in entrambe le gravidanze, un quadernino: il diario dell’attesa.

Quello di Martino è pieno di fantastiche avventure: San Siro e il concerto di Robbie Williams con 40 gradi all’ombra; Ibiza, una bettola in cui dormire, tanta felicità e buoni amici; i mondiali di Germania 2006 visti al bar della piscina tutti insieme; una pancia che cresce (e non solo lei), tanta gioia e serena attesa di un nuovo straordinario inizio della mia vita: l’arrivo del mio piccolo grande amore.

Quello di Franci è da subito carico di preoccupazioni: continui “l’importante è che tu stia bene”, continue incertezze sul fare o non fare villocentesi o amniocentesi. Vacanze in riviera romagnola, notti insonni, lacrime, una pancia che cresce poco (solo lei).  Ma anche continue rassicurazioni di quanto sia bello avere l’onore di portare in grembo una vita, l’augurio di poterlo provare un giorno.

Poi, Martino nacque e il diario dell’attesa finì nella sua scatola del tempo: il primo ciuccio, i braccialetti dell’ospedale, la candela del battesimo, il bavaglino a punto croce con il suo nome… .

Poi,  Francesca nacque e il diario dell’attesa rimase nella mia borsa.   Sì perché lei era nata ufficialmente, ma non era a casa con noi: l’attesa, quindi,  non era finita.

Durante i lunghi e surreali giorni di TIN, il diario non lo lasciai mai, ogni giorno scrivevo alla mia bambina perché da grande potesse sapere la forza che aveva da subito avuto e l’amore che tutti provavamo per lei, anche suo fratello, nonostante non l’avesse ancora vista.

Il giorno della dimissione, arrivati a casa, riposi il diario nella scatola del tempo di Franci. Ma non era ancora il momento giusto. Quando ci ricoverarono per i primi attacchi epilettici decisi di riprenderlo e di continuare a scrivere, continuai al Bellaria, fino al giorno del primo “verdetto”: l’epilessia era sicuramente di origine genetica e  la sua epilessia era anche piuttosto seria.

Nonostante il parere contrario di tutti i medici, mi buttai su google alla ricerca di tutte le sindromi genetiche legate all’epilessia. Guardando solo quelle legate ai geni rimasi stupita da quante fossero, nessuna però l’avrei mai augurata a mia figlia.

Comunque, mi fu chiaro che, molto probabilmente, mia figlia quel diario non l’avrebbe mai potuto leggere e quindi non c’era più nessun motivo per continuare a scriverlo. La tentazione fu di buttarlo, mi vergognavo per ciò che avevo scritto e anche solo pensato, ma la mia vocazione per la storia lo salvò: certi documenti non si buttano, punto.

Dopo circa nove mesi, aprire questo blog è stato un po’ come ricominciare a scrivere sul quadernino dell’attesa di Franci. Non è più rivolto a lei, ma chissà, forse, nonostante sia una piccola aliena proveniente dal pianeta 1p36, un giorno imparerà la nostra lingua e saprà parlarla, leggerla e capirla.

lo scorcio che più amo del mio paese...

6 pensieri riguardo “Diari

  1. Nonostante tu non lo senta forse abbastanza sono molto molto orgoglioso di te e non c ‘è attimo della giornata che tu non sia presente nei miei pensieri. La svolta che Franci ha portato nella tua/vostra vita non può che rendermi complice del tuo cammino e percorrere insieme se lo vorrai tutta la strada che si dovrà percorrere. I nonni ci saranno perché quella dei figli e dei nipoti è anche la strada dei nonpni. Continuiamo a camminare insieme finche avremo vita. Ti voglio bene

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  2. Scusa se mi intrometto ogni volta nella tua vita, leggendo i tuoi post e lasciando un commento. Lo sto facendo con le lacrime agli occhi ora, quante cose di me ritrovo nelle tue parole… non ci conosciamo, ma ti sento vicina, così simile… grazie ancora di condividere con gli altri i tuoi pensieri. Un caro abbraccio a te e i tuoi bimbi

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  3. La mia aliena 1p36 Arianna…..dopo molta fatica è riuscita a scrivere e a leggere…..lo fa con molta fatica….ma ci è riuscita!!!! Perciò ti dico…continua a scrivere….per te….per lei…per tutti noi!!!! E magari un giorno anche la tua-grande aliena Francy riuscirà a leggere le tue bellissime parole!!! Un abbraccio fortissimo…Stefy e Arianna

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